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XVII Settimana della Cultura Italiana a Cuba (5) 

La quinta giornata della Settimana della Cultura ha preso il via con l’ultima conferenza prevista presso l’Università dell’Avana dedicata alla Prima Guerra Mondiale: “Paesaggi della Grande Guerra. Riletture per il centenario”. Tenuta dal professor Luigi Fontana dell’Università di Padova, la conferenza ha affrontato in modo originale e dettagliato gli aspetti e i paradossi dell’intervento italiano nel conflitto.
Nel pomeriggio della stessa giornata, è stato presentato il terzo tappeto di petali dal significativo titolo “Futuristi”. Predisposto nel Museo Nazionale di Belle Arti, nell’edificio Arte Universale, l’omaggio è stato dedicato al movimento storico, politico e artistico dell’avanguardia italiana.
In questa quinta giornata della Settimana della Cultura, presso lo Stadio Pedro Marrero, si è concluso l’evento sportivo calcistico “Festival Inter Campus”, progetto promosso e sostenuto dalla società italiana Inter Campus di Milano al fine di sviluppare l’attività calcistica presso i giovani cubani.
Nel frattempo, presso la sede della Federazione cubana di Tennis, continuavano a svolgersi le lezioni di tennis su carrozzina, impartite dal maestro Pietro Mazzei (e la lodevole collaborazione, per la traduzione e non solo, di Valter Bessone) e gli incontri del primo torneo della “Coppa Cuba”.
L’intensa giornata è poi proseguita nella sala Ignacio Cervantes con un affascinante concerto dedicato alla musica italiana del Novecento e curato dal professor Adriano Galliussi. La rassegna ha coperto tutti i periodi del secolo passato, iniziando con tre dei cinque rappresentanti della Generazione dell’80 – Respighi, Malipiero e Casella – per poi, di generazione in generazione, arrivare sino al termine del ‘900 con Petrassi, Maderna e lo stesso Galliussi. Eccellenti interpreti dei brani, due pianiste e due flautisti cubani.
A conclusione della quinta giornata, presso il Teatro Trianon, l’affermato regista cubano Carlos Diaz, noto per i suoi spettacoli irriverenti e trasgressivi nonché originali,ha messo in scena una brillante rappresentazione di alcuni episodi del Decamerone di Boccaccio, nella versione di Hector Quintero. Lo spettacolo, grazie alla bravura dei protagonisti, tutti giovani artisti cubani, ha riprodotto alcuni aspetti della vita sociale e culturale dell’epoca del Boccaccio dandone una visione emblematica sia attraverso splendidi ed elaborati costumi di scena sia attraverso una recitazione ironica.


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